Economia e lavoro - 01 marzo 2018, 00:42

Ha aperto il Bennet di Chivasso

Il sindaco Castello e autorità militari e religiose all'inaugurazione ufficiale

La grande area commerciale a nord della città è una realtà.

Nella mattinata di mercoledì 28 febbraio, è stato presentato alle autorità, ai responsabili dei brand che hanno aperto le loro attività nell’area stessa e agli organi di informazione, il nuovo Parco Commerciale Chivasso. “La scelta del nome e del logo (la pianta stilizzata della torre ottagonale, il simbolo storico della città), vogliono simboleggiare l’attenzione al territorio, posto al centro del progetto sin dal suo stadio embrionale, con l’utilizzo di uno dei simboli di Chivasso, la torre ottagonale stilizzata nella sua visione zenitale, che a sua volta include un altro ottagono, che simboleggia, invece, il Parco Commerciale, così da rappresentare una sorta di ‘città nella città’; anche la scelta dei colori, l’azzurro ed il verde, che vogliono incarnare l’unione degli elementi naturali, da sempre caratteristici della città”.

Il Parco Commerciale Chivasso sorge nell’ex area industriale un tempo occupata dallo stabilimento di produzione Lancia ed è collocato in una posizione strategica, a due passi dallo svincolo Chivasso Centro dell’autostrada Torino-Milano, lungo la Strada Statale 26, ed ha un bacino di utenza potenziale di circa 100 mila persone che sono in grado di raggiungere l’area in quindici minuti. L’area è stata acquistata da Eridano nel febbraio 2013 e la società ha immediatamente completato le opere di urbanizzazione poste a carico del primo proponente e rimaste incompiute, realizzando la nuova strada comunale di collegamento tra la SS26 e la SP 81, strada di connessione tra via Caluso e via Mazzè. I lavori per la realizzazione del Parco Commerciale sono iniziati nel dicembre 2015 e vi hanno lavorato 90 persone per 16 mesi.

Ad illustrare tutto il progetto del Parco Commerciale Chivasso e la sua realizzazione, è stato il dottor Massimo Maccagno di Eridano, che ha condotto il nutrito gruppo di amministratori, guidati dal sindaco Claudio Castello, ed i numerosi rappresentanti dei brand che hanno aperto un’attività nel Parco stesso, a vistare i diversi comparti, tre in totale: il primo è stato ceduto a Bennet, ha una superficie di circa 13.300 metri quadrati ed è denominato Centro Commerciale Bennet – Chivasso; il secondo comparto è definito centro commerciale sequenziale, con sette unità destinate alla vendita al dettaglio di prodotti non alimentari (Terranova, Biella Scarpe, Takko Fashion, Cvg Abbigliamento, Casa, Arcaplanet, Cisalfa) con una superficie di oltre 8 mila metri quadrati; il comparto 3° con sei unità destinate alla vendita al dettaglio di prodotti non alimentari e bar per oltre 6.500 metri quadrati, con Media Worl, con apertura prevista a maggio, Asta del Mobile, Bep’s, Ovs, Risparmio Casa e Nimbus Bar; il comparto 3b, di 610 metri quadri circa, avrà un’attuazione differita e potrebbe ospitare un cinema multisala. Infine, del Parco fanno parte Mc Donald’s, Roadhouse e Sushiko. La grande area verde – la terza della città per estensione e che Eridano ha realizzato come previsto da un accordo con il Comune -, verrà completata fra maggio e giugno, non appena le condizioni atmosferiche lo consentiranno. I costi di realizzazione sono di circa 27 milioni di euro e la Società ha messo a disposizione dei Comuni vicini una somma pari a 1 milione e mezzo di euro, a titolo di compensazioni e come fondi da destinare al sostegno del commercio locale; il solo Comune di Chivasso ne ha ricevuti oltre 600 mila.

L’intera area commerciale ha prodotto circa 500 posti di lavoro, che in parte sono ricollocazioni da altri punti vendita, ma che per la maggior parte sono nuove assunzioni.

Il momento della presentazione si è concluso con la benedizione dell’area da parte del parroco di San Giuseppe Lavoratore, don Tonino Pacetta, che è stato affiancato dal parroco del Duomo Collegiata di Santa Maria Assunta, don Davide Smiderle, e dal parroco di Castelrosso e della parrocchia Madonna del Santo Rosario, don Gianpiero Valerio.

Annarita Scalvenzo