"Crisi idrica? Lo diciamo da 20 anni": ad andare all'attacco della gestione della siccità piemontese, ormai sotto gli occhi di tutti con le voci più o meno confermate di razionamento delle risorse, sono i Radicali Italiani.
Boni: "Ci aspettano mesi estivi tragici"
Il presidente nazionale Igor Boni, esperto di tematiche ambientali, direttamente dall'alveo del Po in secca lancia l'allarme strigliando le istituzioni: "Ci aspettano - ha affermato - due mesi tragici perché da gennaio a oggi sono caduti solo 80/90 millimetri di pioggia rispetto a una media di 450/460. In estate è normale che piova poco ma, rispetto al passato, se non accadranno fenomeno eccezionali mancheranno le riserve idriche: siamo reduci dal terzo inverno più secco degli ultimi 60 anni e dalla peggior primavera dell'ultimo secolo".
Le proposte dei Radicali per uscire dall'emergenza
Boni presenta anche alcune proposte: "Benissimo richiedere lo stato di calamità naturale ma occorre anche massimizzare l'utilizzo delle nuove tecnologie in agricoltura riducendo la superficie occupata dalle culture che necessitano di troppa acqua come mais e riso - aggiunge - e poi istituire una cabina di regia permanente tra le regioni padane coinvolgendo il Governo e fare formazione e informazione nei confronti dei cittadini, spiegandogli che i cambiamenti climatici dovranno portare a una modifica delle nostre abitudini".
"Parlare di desertificazione non è più un tabù"
L'auspicio è quello di trattare il tema in modo organico: "Parlare di desertificazione - conclude Boni - non è più un tabù: per questo è importante occuparsi di siccità sempre e non solo quando è evidente, a proposito servono misure straordinarie con riforme di medio e lungo periodo".