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Economia e lavoro | 27 novembre 2023, 10:58

La “bomba” demografica ha già colpito il Piemonte: in un solo anno “perse” 15mila persone residenti

La tendenza del 2022 arriva dal 2013 e non migliorerà: un problema soprattutto per il mercato del lavoro e il welfare. Le bollette pazze hanno invece spento i consumi, mentre le aziende sono sempre più digitali

foto di archivio e conferenza 27-11

La “bomba” demografica ha già colpito il Piemonte: in un solo anno “perse” 15mila persone residenti

Sempre meno piemontesi, in Piemonte. Nel 2022 si contano 4,2 milioni di residenti, con un calo di 15mila unità rispetto all'anno prima. Meno nascite, nonostante un'aspettativa di vita superiore: 80,3 anni per gli uomini e 84,7 per le donne). Ma soprattutto una tendenza che arriva dal lontano 2013.

E la conseguenza è una popolazione sempre più anziana: 220 anziani ogni cento individui under15. Ne deriva un tasso di dipendenza strutturale (carico sociale ed economico della popolazione in età attiva) del 61,7%. "La situazione non migliorerà e secondo le stime Istat entro il 2042 arriveremo a 3,3 milioni di residenti, con una popolazione attiva sempre più ridotta e dunque con ripercussioni anche sul welfare", dice Sarah Bovini, responsabile ufficio studi di Unioncamere che ha elaborato il report "Le cifre del Piemonte 2023". Un tema che, come ormai da più parti si fa notare, influirà sul mercato del lavoro (e non solo).

Migliora il mercato del lavoro

Mercato del lavoro che tuttavia vede migliorare il numero degli occupati (+1%) rispetto al 2021. Le persone in cerca di occupazione, invece, sono scese a 124mila unità, per un calo dell'11,2%. Cresce dunque il tasso di occupazione (66,3% contro il 65) e cala quello di disoccupazione (6,6% contro 7,5). Pesa decisamente di più il tasso di disoccupazione giovanile, che tra i 15 e i 24 anni segna un 20,6%.

Pil in crescita grazie all'edilizia

Nel 2022 numeri buoni per il Pil piemontese (144 miliardi, in crescita del 6,7%), pari al 7,7% del Pil nazionale. Sono state soprattutto le aziende delle costruzioni a dare la spinta, grazie a bonus e incentivi vari. La crescita è stata dell'11,1%. Poi industria (+8%) e servizi (+5,6%). 

Bollette da urlo, calano i consumi energetici

Il 2022 è stato anche l'anno delle bollette pazze. Ecco perché non stupisce il calo dei consumi di energia elettrica: -1,5%, superando di poco i 23mila Gigawatt ora. Segno meno per l'industria (-3%), ma anche per le famiglie (-2,8%). Cresciuti i servizi e l'agricoltura. Dal punto di vista della produzione, invece, cresce in maniera robusta il fotovoltaico (+11,8%) mentre calano eolico, idrico (anche per questioni di siccità) e termoelettrica.

Aziende sempre più digitali

Il 2022, post pandemia, è stato anche l'anno del digitale (che ha assunto nuove funzioni prima minoritarie). Non fanno eccezione le imprese, che hanno raggiunto un grado di digitalizzazione del 67% (aziende che hanno un sito internet), mentre il 45% è sui social.

Il 23% usa software di pianificazione, mentre l'intelligenza artificiale è entrata solo nel 2% dei casi. Il 10% delle aziende prevede di investire su questi temi nell'immediato futuro.

Massimiliano Sciullo

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