Non è ancora stata ufficializzata, da parte del centrodestra, la ricandidatura di Alberto Cirio alle regionali del 9 giugno, ma a tenere banco nel dibattito politico è la lista Cirio, formazione che i partiti della coalizione temono possa sottrarre loro consensi.
I sondaggi dicono che potrebbe valere tra un 6 e un 8 per cento con situazioni variabili da provincia a provincia.
Per evidenti ragioni – essendo Cirio cuneese – l’attenzione politica è focalizzata in particolar modo sulla Granda.
Mentre Forza Italia abbozza e la Lega tace, i Fratelli d’Italia temono un eccessivo rafforzamento della leadership del presidente e, più prosaicamente, che possa far saltare loro qualche seggio.
Ecco allora scattare le contromosse.
Paolo Bongioanni, capogruppo e vicesegretario regionale del partito – d’intesa col segretario Fabrizio Comba e il collega vicesegretario Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato – per avallare la lista del presidente ha avanzato la richiesta di avere qualche posto in essa nei collegi di Cuneo, Torino ed Alessandria.
Fratelli d’Italia non vuole aprire un fronte di ostilità con Azione, ma lascia intendere che la lista Cirio non può essere – specie in provincia di Cuneo – esclusivo appannaggio del partito di Carlo Calenda ed Enrico Costa.
Bongioanni non lo esplicita apertis verbis ma poiché la lista degli aspiranti candidati alle regionali di FdI nel Cuneese è lunga, vorrebbe che qualcuno trovasse posto nella squadra del presidente per fare spazio ad altri in quella del suo partito.
La cinquina cuneese di Fratelli d’Italia – nonostante l’ufficialità si avrà soltanto ad aprile – pare si stia delineando con questa composizione: Paolo Bongioanni, Claudio Sacchetto, Roberto Russo, Federica Barbero Invernizzi ed Elisa Tarasco.
Bongioanni si guarda bene dal dirlo, ma non si può non pensare che nelle sue intenzioni ci sia proprio l’ex assessore regionale all’Agricoltura Sacchetto.
Vedremo che ne pensa Cirio ma ancor più cosa diranno da via della Scrofa, quartier generale di Fratelli d’Italia a Roma, cui spetta l’ultima parola sulla composizione delle liste.