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Viabilità e trasporti | 16 luglio 2024, 17:01

Da Torino a Rivoli, da ottobre 2025 il Piemonte dice stop ai Diesel Euro 5. Quattro miliardi per ridurre l'inquinamento

La Regione ha avviato l'iter per l'aggiornamento del Piano di qualità dell'aria. Tutti i dettagli

Da Torino a Rivoli, da ottobre 2025 il Piemonte dice stop ai Diesel Euro 5

Da Torino a Rivoli, da ottobre 2025 il Piemonte dice stop ai Diesel Euro 5

Ridurre lo smog e le altre sostanze inquinanti nel più breve tempo possibile, per rispettare gli obiettivi di qualità dell’aria posti dall'Unione Europea per il 2025 e dall’Oms per il 2030. La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano di qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato per la Valutazione ambientale strategica: ci saranno 45 giorni per presentare osservazioni. 

Stop ai Diesel Euro 5

A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla giunta e approvato dal Consiglio. Tra le novità più importanti lo stop dal 1 ottobre 2025 ai veicoli Diesel Euro 5, così come previsto dalla norma nazionale, nei comuni con più di 30 mila abitanti. Una misura che oltre a Torino, dovrà essere applicata anche a Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo, Grugliasco, Pinerolo, Venaria Reale per il Torinese. 

Ma anche agli altri capoluoghi di provincia come Cuneo, Asti, Novara, Biella, Alessandria, Vercelli e cittadine come Casale Monferrato ed Alba. 

Sostituzione bus inquinanti

I Comuni potranno poi introdurre ulteriori limitazioni in caso di sforamenti delle soglie, ma anche progetti per nuove aree pedonali, piantare nuovi alberi, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori. Significativo il piano di sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale. Il Piano comprende poi il potenziamento del servizio Sfm e della rete ferroviaria. 

I commenti

"Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell'aria - sottolinea il governatore Alberto Cirio - con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa che ha analizzato le diverse fonti emissive che contribuiscono alla composizione degli inquinanti e abbiamo messo in campo una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura". 

"Questo piano è il frutto di un immenso lavoro: ci siamo basati principalmente sull'aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà", dichiara l'assessore regionale all'Ambiente Matteo Marnati

Piano da 4 miliardi 

Dal punto di vista economico il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti; 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. 

Come dimostrano i dati, i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Per questo, e anche nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno, viene incentivata la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione. Previsti anche contributi per la manutenzione. 

Per il mondo delle attività produttive il documento punta sull'incentivazione di tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole. Previsto un monitoraggio costante delle misure, con l’istituzione di uno specifico Osservatorio, oltre al coinvolgimento della cittadinanza.

Cinzia Gatti

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