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Cronaca | 30 agosto 2024, 12:38

Un anno fa la strage di Brandizzo, cinque vite spezzate e ancora nessuna giustizia [FOTO E VIDEO]

Anche le famiglie presenti oggi alla commemorazione davanti alla stazione. La ferita è più che aperta e le indagini procedono a rilento per mancanza di personale alla Procura di Ivrea

Un anno fa la strage di Brandizzo, cinque vite spezzate e ancora nessuna giustizia

Un anno fa la strage di Brandizzo, cinque vite spezzate e ancora nessuna giustizia

Era da poco passata la mezzanotte, quel 30 agosto, quando si consumó la strage di Brandizzo. Cinque operai della Sigifer travolti da un treno mentre stavano operando sui binari. Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo, Michael Zanera e Giuseppe Aversa

Un anno fa la tragedia

Di età diverse, di diverse provenienze, in comune lo stesso lavoro da cui non hanno fatto più rientro. Un dramma che resta a distanza di un anno negli occhi gonfi dei famigliari che oggi si sono riuniti per la cerimonia di commemorazione, proprio davanti alla stazione di Brandizzo, dove il silenzio è spezzato dai pianti e dagli abbracci, dove vengono depositati fiori sotto un cartellone con i lori nomi e la scritta: "La classe operaia va in paradiso", riprendendo il titolo del film di Elio Petri, con uno straordinario Gian Maria Volonté. 

Un film che parla di fabbrica, di operai cottimisti, di lotta e disillusione. Un'altra epoca storica, rispetto all'oggi, dove il lavoro si fa parcellizzato, dove ognuno rema per suo conto, ma dove il problema della sicurezza resta un nodo ancora non sciolto. 

Una ferita ancora aperta

A distanza di un anno la ferita è ancora aperta, i colpevoli sono ancora lontani da essere individuati, complice anche una Procura, quella di Ivrea, sotto organico, subissata da fascicoli che non si riescono a smaltire, un'altra problematica lavorativa che è un inghippo alla ricerca della verità rispetto a quanto accaduto quella notte.

C'è il fratello Antonino, e il padre di Kevin, il cui video pubblicato sui social poco prima del passaggio di quel treno, resta ancora oggi il documento più prezioso per le indagini. Vestono una maglietta con su scritto "Vivi in noi, vita nostra".

Il dolore dei famigliari

Ci sono i famigliari di Giuseppe Aversa. Anche loro con una maglietta con l'immagine del fratello e il logo della Juve. Insieme depositano un mazzo di fiori in piazza Stazione. Nei giorni scorsi il fratello Edoardo aveva comunicato tutta la sua rabbia: a distanza di un anno non sono ancora riusciti ad avere gli effetti personali del fratello, poche notizie, la verità è ancora troppo lontana, si sentono abbandonati.

Tante le istituzioni presenti oggi. Dalla sindaca Monica Durante, eletta da qualche mese, ma che ha espresso la vicinanza alle famiglie comunicando la volontà di costituirsi parte civile nel processo. Questo oltre alla presenza alla commissione d'inchiesta parlamentare a Roma del prossimo12 settembre a cui oltre ai parenti parteciperà anche l'associazione Sicurezza sul Lavoro, capofila di tutte le iniziative organizzate a un anno da quella strage e che proseguiranno fino al 4 settembre.

Un commissione presieduta dalla deputata Chiara Gribaudo, oggi presente e che ha ribadito la necessità di istituire una Procura ad hoc per le stragi sul lavoro, sulla linea di quella antimafia. Unita a un aumento degli ispettori, ne servirebbero 20mila, a investimenti in tecnologie per la sicurezza, che deve riguardare anche Rfi e Fs, e a un codice appalti che sia strutturato senza zone d'ombra. 

"Nel 2023 - ha detto Gribaudo rivolgendosi alle società ferroviarie - non ci possono essere strumenti di comunicazione novecenteschi, mentre tutta Europa investe in tecnologia". 

"La sicurezza è un diritto"

Al convegno organizzato presso il comune ha preso la parola anche l'assessore al Lavoro della Regione Elena Chiorino, che ha espresso vicinanza alle famiglie, oltre a sottolineare come sul tema sicurezza le cose da fare sono ancora tante. Ha sottolineato l'impegno della Regione dall'esonero dalle tasse universitarie per i parenti delle vittime, alle misure sulla formazione, con 800 mila stanziati e 1.600 lavoratori coinvolti, all'aumento di personale di magistratura nei comparti della giustizia piemontese per aiutare gli uffici "ingolfati" come quello di Ivrea dove è depositato il fascicolo sull'incidente di Brandizzo.

"Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo, annientano il diritto alla vita e il sacro diritto al lavoro – ha commentato Chiorino - La sicurezza sul lavoro non è negoziabile: è un diritto come un dovere ed è un tema che il Piemonte, in sintonia con il Governo, considera di massima priorità e per questo si lavora in costante raccordo con le organizzazioni datoriali e sindacali. La linea da seguire è chiara: controlli più stringenti, pene più severe per chi viola le norme ed una cultura della prevenzione che deve diffondersi a partire dalle scuole"

A prendere la parola anche la neo eletta nel consiglio regionale Valentina Cera che ha portato la testimonianza dello zio, morto anch'esso sul posto di lavoro. "Lavoro è dignità - ha detto - non può essere morte". 

Al tavolo hanno partecipato Carlo Rivellino (Filca Cisl), Angelo Serna (direttore Ispettorato del lavoro), Valentina Cera, Chiara Gribaudo, la sindaca Monica Durante, Massimiliano Quirico (Sicurezza e Lavoro) , Elena Chiorino, Fabio Lo Faro (direttore Inail), Stefano Ponzuoli (Filca Cgil) e Claudio Papa (Feneal Uil). 

Tanti i sindaci che hanno partecipato tra cui il sindaco Roberto Scheda di Vercelli, dove ha sede la Sigifer, l'assessore alla sicurezza della Città di Torino Marco Porcedda, la Consigliera di Citta Metropolitana Rossana Schillaci e le consigliere regionali Alice Ravinale (capogruppo di Avs) e Gianna Pentenero (capogruppo del PD). 

"Basta morti sul lavoro"

"Il ricordo della notte del 30 agosto, a Brandizzo con la morte dei 5 operai impegnati nei lavori di manutenzione dei binari, segna un altro evento luttuoso nella storia delle stragi del lavoro in Italia e in Piemonte - è il commento di Gianna Pentenero - La Thyssen, il crollo della gru in via Genova, l’Eternit e la cava di Balangero, la scuola di Rivoli sono una mappa di luoghi simboli della memoria e della lotta per il lavoro buono. È quello il nostro obiettivo da perseguire nel ricordo di quelle vittime, ma rivolgendo lo sguardo alle nuove generazioni."

"Il Bollettino trimestrale dell’Inail che contiene informazioni riferite al numero delle denunce di infortunio e malattie professionali riporta numeri inquietanti - contnua Pentenero - Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2024 si sono rilevate complessivamente 299.303 denunce di infortunio, lo 0,89% in più rispetto al periodo gennaio-giugno 2023. Il numero delle denunce è in aumento in Piemonte (+633, +2,87%), passando da 22.042 a 22.675."

"Un’inversione di tendenza, almeno, per gli infortuni con esito mortale. Secondo i dati Inail, il Piemonte è passato da 34 a 29 (-14,71%). Ma l’impegno deve continuare - conclude Pentenero - Usiamo questa settimana di riflessioni per promuovere politiche che rendano il lavoro, un “buon” lavoro, per dare senso al primo articolo della nostra bella Costituzione."

Giornata del ricordo e del dolore

"Oggi è la giornata del ricordo, del dolore, ma anche dell'impegno - è il commento di Massimiliano Quirico, Sicurezza e Lavoro - Per fare memoria, per non dimenticare questa assurda strage sul lavoro avvenuta a fine estate, ma anche per coltivare il seme della salute e della sicurezza sul lavoro.È una battaglia lunga, difficile, ma che vale la pena combattere se porta a salvare anche una sola vita, una sola famiglia. Oggi intanto piangiamo cinque vite spezzate, cinque famiglie distrutte. E per loro, oltre a un'affettuosa vicinanza e alle tante iniziative messe in campo nella Settimana del Lavoro Sicuro, chiediamo innanzitutto giustizia, una giustizia rapida e piena, che non potrà restituire loro chi hanno perduto, ma che potrà forse alleviare le loro pene, facendo chiarezza su una vicenda ancora molto opaca."

L'evento si concluderà questa sera con la messa e la fiaccolata dalla chiesa alla stazione dei treni. Sarà visitabile la mostra fotografica dedicata alla strage. Tutti gli appuntamenti sono visibili sul sito www.sicurezzaelavoro.org.

Daniele Caponnetto

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