Viabilità e trasporti | 04 dicembre 2024, 14:24

A Torino torna lo smog: da domani stop ai diesel Euro 5

Al via a Palazzo Lascaris il dibattito sul Piano della Qualità dell'aria: scontro tra maggioranza e minoranza

A Torino torna lo smog: da domani stop ai diesel Euro 5

A Torino torna lo smog e da domani si fermano i veicoli diesel Euro 5. A causa del superamento dei livelli di PM10 per tre giorni consecutivi, giovedì e venerdì scatta il semaforo arancio. 

Le regole

Alle limitazioni normalmente in vigore, per le auto private si aggiunge lo stop dalle 8 alle 19 ai veicoli diesel Euro 5. Il blocco degli Euro 3 e Euro 4 si prolungherà a sabato e domenica, sempre dalle 8 alle 19.

Stop ai "Move In"

Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel Euro 3 ed Euro 4 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19. Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Piano Qualità dell'Aria

E sul fronte ambientale, questa mattina in Consiglio Regionale è iniziata la discussione sul Piano della Qualità dell'Aria. Un provvedimento difeso con forza dall'assessore regionale Roberto Ravello: "il nostro approccio scientifico è la miglior risposta possibile all’ideologia e al terrorismo psicologico di molte forze politiche d’opposizione”.

L'assessore ha presentato un ordine del giorno che, come previsto da una recente Direttiva europea, apre "alla possibilità di deroghe, fino al 2040, per il rispetto dei nuovi e più stringenti parametri". 

Una posizione che ha acceso lo scontro con Alleanza Verdi Sinistra e M5S. "Come sempre la destra negazionista - ha replicato Alice Ravinale (AVS) - va al di là dell'evidenza scientifica, parlando a vanvera di terrorismo psicologico".

"Il Piano Regionale della Qualità dell'Aria - ha proseguito -  parte da un presupposto fallace: è tutto basato solo su dati del 2023". 

"La Regione ribalta poi sui Comuni tutti gli oneri, senza nessun tipo di coordinamento. E' un piano di minima, per non incorrere nelle sanzioni UE: non ci sono misure strutturali che tengano in considerazione la qualità dell'aria" ha concluso l'esponente di AVS.

Perplessità condivise dal M5S, che parlano di "scarsa lungimiranza". Per i consiglieri Alberto Unia, Sarah Disabato e Pasquale Coluccio servono "incentivi alle PMI per rispettare gli standard ambientali, piani strutturati a livello comunale, maggiori sostegni per le comunità energetiche, trasporti pubblici adeguati ed efficienti".

Il Piano dell’aria in discussione in Consiglio regionale è un testo superficiale che si limita all'adeguamento minimo al nuovo Protocollo padano siglato nel settembre 2023. Trasporti, comunità energetiche, agricoltura e attività produttive i settori di intervento, con un’attenzione particolare, che deve essere continuativa e specifica, ai mutamenti climatici. Su nessuno dei temi affrontati, tuttavia, traspare dalle decisioni di questa Amministrazione regionale un po’ di coraggio rispetto alle sfide cruciali che ci troviamo a dover affrontare”: così la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero e la Consigliera Nadia Conticelli sulla proposta di aggiornamento del Piano regionale di qualità dell’aria.

Il Piano Qualità dell’Aria – concludono le Consigliere Pd - è il primo vero documento di programmazione che il Consiglio regionale si trova a varare in questo avvio di legislatura, e deve fornire strumenti di intervento coerenti ai Comuni e linee di indirizzo nei vari ambiti di competenza regionale. La fretta nel voler giungere all’approvazione senza accogliere nessuna miglioria indica un pericoloso disinteresse nei confronti di azioni che avranno un riflesso diretto sulla salute dei cittadini e sullo sviluppo delle nostre imprese”.

Cinzia Gatti

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