"La dialisi di Caluso non chiuderà". A chiarirlo è l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, rispondendo a un'interrogazione del consigliere regionale del Pd Alberto Avetta. L'esponente dem, nel suo atto, ha sottolineato come il CAL (Centro Assistenza Limitata) di Caluso "ha drasticamente ridotto la sua attività durante il Covid-19: da due turni su 6 giorni è passato ad un turno e poi, dal giugno 2023, i giorni di attività sono diventati 3 su 6".
Servizio part-time
Il servizio "part-time", che avrebbe dovuto essere temporaneo per il periodo pandemico, è attivo ancora oggi: attualmente sono previste 18 sedute settimanali per 11 pazienti, contro le 72 precedenti per 24 persone.
Una situazione che ha spinto il sindacato Nursind, nei giorni scorsi, ha lanciare l'allarme e chiedere la riattivazione della dialisi "full time": attualmente alcuni malati, che vivono nel calusiese o nell’eporediese, devono recarsi a Castellamonte per sottoporsi al trattamento.
La Casa di Comunità
Un disagio notevole, per una popolazione che diventa sempre più anziana. Se Icardi non ha fornito alcuna risposta sulla riapertura del servizio a tempo pieno, ha però assicurato che la dialisi di Caluso non chiuderà. "In aggiunta, - ha spiegato l'assessore - nella cittadina, è prevista la costruzione di una Casa di Comunità per incrementare i servizi sanitari".