Torino è una "città dei 15 minuti", dove i servizi essenziali come scuola, ospedali e svaghi possono essere raggiunti dai residenti in un quarto d'ora? No, o almeno non in tutte le zone. Se infatti il centro e la Crocetta - così come quartieri come San Salvario e Lingotto - sono promossi, a scontare il gap maggiore è Torino nord.
La ricerca
A dirlo è la ricerca elaborata da Viktoriia Tomnyuk, presentata nei giorni scorsi al Campus Luigi Einaudi durante la tavola rotonda del seminario “La città a 15 minuti è davvero per tutte e tutti? Il caso di Parigi e la sua applicabilità a Torino”, a cura di Urban Lab e del Dipartimento CPS dell’Università di Torino.
Grazie ai dati raccolti da diverse piattaforme online, la dottoranda del Dipartimento Politiche Cultura e Società ha mappato il capoluogo piemontese.
"Torino non è città dei 15 minuti"
La risposta è che, al momento, Torino non è una "città dei 15 minuti".
"Potrà esserlo - spiega Tomnyuk - nel futuro prossimo: attualmente dalle ricerche emerge che non tutte le Circoscrizioni e quartieri si adeguano al modello dei 15 minuti. Sicuramente c'è bisogno dell'intervento dell' amministrazione pubblica per migliorare l'accessibilità e la presenza dei servizi essenziali di Torino".
La mappa
La situazione è a macchia di leopardo. Ci sono zone dove i cittadini - ad un quarto d'ora massimo di cammino - hanno tutti i servizi essenziali per la loro vita quotidiana e della loro famiglia: asili, scuole, ospedali, studi medici, supermercati, negozi ed anche svaghi come cinema e teatro.
"Le Circoscrizioni 1 e 8 - ha chiarito la dottoranda - sono quelle che si allineano maggiormente con la città dei 15 minuti, poi ci sono le Circoscrizioni 3/4/7 che hanno un punteggio moderato ed infine la 5 e la 6 che hanno bisogno di un maggiore intervento del Comune". La situazione dove si registra una maggiore disuguaglianza è quella di Torino nord. Ma cosa manca a Barriera di Milano, Falchera, Vallette e Borgo Vittoria?
"Manca - chiarisce Tomnyuk - sia la presenza dei servizi fondamentali come sanità, istruzione ed intrattenimento, di cui abbiamo bisogno durante la nostra giornata".
"Inoltre - ha aggiunto - non solo la presenza, ma anche l'accessibilità a questi servizi è complessa: i residenti di queste aree faticano a raggiungerli. Quindi si superano i 15 minuti di raggiungimento".
"L'obiettivo è di migliorare, diminuendo le disuguaglianze ed il tempo che usiamo per raggiungere ad esempio la scuola ed il lavoro. Tempo che potrebbe essere impiegato per stare con altre persone, con la propria famiglia" conclude Tomnyuk.
La risposta
Presente alla tavola rotonda l'assessore alla Cura della Città Francesco Tresso. "Come decentramento - ha osservato - si sta lavorando alla mappatura di servizi essenziali quali uffici postali, un albero ed un parco, un asilo. Oltre a questo, c'è il livello di lettura demografico: ad esempio è utile avere un ufficio postale dove ci sono più pensionati".
"Il piano di lavoro è quello del quartiere, non quello della Circoscrizione che è troppo esteso: una aiuto al cambiamento può arrivare dal nuovo piano regolatore, che è in fase di elaborazione", ha concluso Tresso.