Mancano pochi giorni alla prima campanella, ma la scuola, a Torino e provincia, parte già con un dato inequivocabile. Si comincerà con 3.500 alunni in meno rispetto allo scorso anno. Un deficit di 110mila in meno a livello nazionale. Un dato in ulteriore riduzione rispetto al trend già negativo del 23/24.
La denatalità in Piemonte
E così mentre lo Ius Scholae è stato argomento di dibattito sotto l’ombrellone, il freddo numero riporta a galla il tema dell’inverno demografico. E le previsioni Istat, proiettate ai prossimi vent’anni, non sono delle più rosee per il Piemonte. A livello regionale si pagherà lo scotto con una diminuzione dei residenti di 234.000 persone entro il 2042 (se ne sono già “perse” 170mila negli ultimi dieci anni). Un numero che, seppur in previsione, mette il territorio piemontese tra le peggio messe in Italia, sicuramente maglia nera del Nord.
L'organico "tiene", ma non basta
Ma restando al presente, senza affidarsi agli aruspici, Cisl Scuola - riunita oggi presso l’istituto Regina Margherita di via Valperga Caluso, nell’ambito dell’”Rsu Days” - evidenzia come a diminuire siano anche gli istituti con due dimensionamenti nel 23/24 e con previsione di un ulteriore dimensionamento, così come da decreto regionale, di circa otto istituzioni scolastiche, tra comprensivi e secondarie.
L’organico docenti “tiene" - come conferma la segretaria generale Cisl Scuola Torino-Canavese Simona Sacchero - con la nomina al 31 agosto di 9.165 da graduatoria provinciale che occuperanno i posti a tempo determinato.
I numeri dell'anno scolastico 24/25
Un organico complessivo, nei 312 comuni della provincia, di 22.197 docenti, 671 passati di ruolo tramite concorso e supplenze, 613 “accantonati” per concorso Pnrr.
Ma, spiega Sacchero, “abbiamo ancora molti posti da coprire.”
Crescono gli studenti con disabilità
C’è poi il tema della crescita nel numero degli studenti con disabilità, qui come a livello nazionale, in parte coperti da personale specializzato e in parte da personale precario senza specializzazione.
"L’università di Torino più di 500 insegnanti all’anno non li specializza, questo rappresenta un problema. Ben venga il nuovo percorso proposto da InDire che permetterà di specializzare un numero maggiore di docenti e quindi di offrire ai nostri alunni personale preparato.”
A livello nazionale sono 85mila quelli senza specializzazione su 106mila posti in deroga.
40mila precari in tutta Italia
“Serve una maggiore flessibilità, ma anche una maggiore stabilità di organico ma anche di modello educativo - è il commento di Ivana Barbacci segretaria generale nazionale di Cisl Scuola - serve una nuova idea di scuola che fino ad oggi è mancata. Fino ad oggi siamo riusciti a mantenere la pianta organica degli insegnanti che resta stabile, ma continuano ad esserci troppi precari. Siamo di fronte a un anno scolastico in cui non riusciamo a coprire tutti i posti vacanti.”
Che, secondo i numeri riportati da Cisl Scuola, sarebbero 64 mila a livello nazionale. I concorsi Pnrr ne potranno coprire 45mila, con 20 mila rimarranno scoperti e altri 20 mila non messi a bando. Si parla quindi di 40mila precari in tutto lo stivale.
Ius Scholae e italiano "lingua due"
Sullo Ius Scholae Cisl si dice favorevole. “Un segnale importante - conclude Barbacci- che deve essere affiancato da un sistema di accoglienza. L’italiano, come lingua due (L2), deve diventare una disciplina stabile in tutte le scuole d’Italia. Con l’obiettivo della prima alfabetizzazione che potrebbe aiutare a colmare il gap di denatalità”.